Ma davvero prosciutto e Parmigiano fanno male?
Non solo prosciutto e Parmigiano, ma persino la pizza e l’olio di oliva: molti vociferano di un veto dell’Onu su quattro degli alimenti cruciali della dieta degli Italiani e non solo. Anche all’estero, Parmigiano Reggiano, prosciutto, pizza e olio di oliva extravergine italiano fanno furore. Eppure, da più parti leggiamo che secondo Onu e Oms prosciutto e Parmigiano non solo sono alimenti da evitare, ma addirittura sono comparabili alla sigaretta. Immagino che una fantomatica sigaretta al gusto pizza con prosciutto e parmigiano sia il top dei veleni. Già mi vedo una possibile idea per un business!
Ma torniamo all’argomento, e facciamolo seriamente. Davvero prosciutto e Parmigiano fanno male?
E per quale motivo Onu e Oms si sarebbero espressi contro? In realtà non si sono mai formalmente espressi contro.
Non guardando il documento da cui avrebbe avuto origine la polemica, l’opuscolo “Time To Deliver” che ogni anno Onu e Oms pubblicano e che si può scaricare online: alla base di questi opuscoli ci sono delle raccomandazioni e delle linee guida che riguardano non soltanto la salute, ma lo sviluppo e l’ecosostenibilità dei mercati, delle coltivazioni e via discorrendo.
Sono proposte delle tasse o un inasprimento delle tasse, su beni di consumo come alcolici e sigarette, ma non solo: Onu e Oms vorrebbero proporre delle tasse anche sugli alimenti ricchi di zuccheri, contenenti sale e grassi saturi o contenenti troppi grassi. Hanno detto formalmente solo questo e l’ho letto per voi.
Che ve lo dico a fare? Prosciutto e Parmigiano contengono sia grassi saturi che sale, la pizza contiene sale, ovviamente, mozzarella e formaggi (quindi grassi saturi), ma anche olio. E l’olio di oliva pur non essendo saturo ovviamente è una fonte di grassi. Ma ha senso pensare che questi alimenti facciano male?
Non ne ha nessuno. I grassi saturi sono stati ormai da tempo “assolti” dal rischio di malattie cardiovascolari (almeno per quanto riguarda alcuni tipi, come quelli a catena media), il sale non fa male se non in eccesso, e semplicemente dovremmo guardarci dall’assumerne troppo se siamo a rischio ipertensione, per esempio evitando prodotti liofilizzati, preparati industriali, insaporitori, eccetera. Ma esistono anche dei benefici del sale e ne parlo qui.
E sono grossi benefici.
Per quanto riguarda il prosciutto, se si tratta di un prosciutto di ottima qualità, se ne possono consumare dai 15 ai 25 grammi al giorno, ma la raccomandazioni sono in generale per 50 grammi a settimana: va detto che la qualità conta, per gli insaccati. E che uno studio milanese recente non ha trovato relazioni significative in Italia tra il consumo di salumi e il rischio di cancro al colon retto.
Ah, anche il vino sarebbe finito nell’occhio del ciclone. Ovviamente, è alcol…
Ma, ripeto, si tratta di una polemica basata su una ipotesi di tassazione di questi prodotti che ancora non è stata formalizzata in nessun modo. E non ci sono rischi per la salute, se ne facciamo, come per tutto, un consumo consapevole.
Ma davvero prosciutto e Parmigiano fanno male?
Non solo prosciutto e Parmigiano, ma persino la pizza e l’olio di oliva: molti vociferano di un veto dell’Onu su quattro degli alimenti cruciali della dieta degli Italiani e non solo. Anche all’estero, Parmigiano Reggiano, prosciutto, pizza e olio di oliva extravergine italiano fanno furore. Eppure, da più parti leggiamo che secondo Onu e Oms prosciutto e Parmigiano non solo sono alimenti da evitare, ma addirittura sono comparabili alla sigaretta. Immagino che una fantomatica sigaretta al gusto pizza con prosciutto e parmigiano sia il top dei veleni. Già mi vedo una possibile idea per un business!
Ma torniamo all’argomento, e facciamolo seriamente. Davvero prosciutto e Parmigiano fanno male?
E per quale motivo Onu e Oms si sarebbero espressi contro? In realtà non si sono mai formalmente espressi contro.
Non guardando il documento da cui avrebbe avuto origine la polemica, l’opuscolo “Time To Deliver” che ogni anno Onu e Oms pubblicano e che si può scaricare online: alla base di questi opuscoli ci sono delle raccomandazioni e delle linee guida che riguardano non soltanto la salute, ma lo sviluppo e l’ecosostenibilità dei mercati, delle coltivazioni e via discorrendo.
Sono proposte delle tasse o un inasprimento delle tasse, su beni di consumo come alcolici e sigarette, ma non solo: Onu e Oms vorrebbero proporre delle tasse anche sugli alimenti ricchi di zuccheri, contenenti sale e grassi saturi o contenenti troppi grassi. Hanno detto formalmente solo questo e l’ho letto per voi.
Che ve lo dico a fare? Prosciutto e Parmigiano contengono sia grassi saturi che sale, la pizza contiene sale, ovviamente, mozzarella e formaggi (quindi grassi saturi), ma anche olio. E l’olio di oliva pur non essendo saturo ovviamente è una fonte di grassi. Ma ha senso pensare che questi alimenti facciano male?
Non ne ha nessuno. I grassi saturi sono stati ormai da tempo “assolti” dal rischio di malattie cardiovascolari (almeno per quanto riguarda alcuni tipi, come quelli a catena media), il sale non fa male se non in eccesso, e semplicemente dovremmo guardarci dall’assumerne troppo se siamo a rischio ipertensione, per esempio evitando prodotti liofilizzati, preparati industriali, insaporitori, eccetera. Ma esistono anche dei benefici del sale e ne parlo qui.
E sono grossi benefici.
Per quanto riguarda il prosciutto, se si tratta di un prosciutto di ottima qualità, se ne possono consumare dai 15 ai 25 grammi al giorno, ma la raccomandazioni sono in generale per 50 grammi a settimana: va detto che la qualità conta, per gli insaccati. E che uno studio milanese recente non ha trovato relazioni significative in Italia tra il consumo di salumi e il rischio di cancro al colon retto.
Ah, anche il vino sarebbe finito nell’occhio del ciclone. Ovviamente, è alcol…
Ma, ripeto, si tratta di una polemica basata su una ipotesi di tassazione di questi prodotti che ancora non è stata formalizzata in nessun modo. E non ci sono rischi per la salute, se ne facciamo, come per tutto, un consumo consapevole.
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